Fiori di fuoco

Testimoni delle ceneri

Anaïs Tondeur

in collaborazione con
Michael Marder

Spot home gallery presenta Fiori di fuoco – Testimoni delle ceneri, la seconda mostra personale dell’artista francese Anaïs Tondeur.
 
In continuità con la sua serie Chernobyl Herbarium, intrecciando fotografia e ecologia, botanica e filosofia, l’artista volge la sua attenzione e il suo sguardo alle piante ruderali che crescono in altri terreni estremi dell’Antropocene: i suoli vulcanici del Vesuvio e la Terra dei Fuochi, nella regione campana.
 
Coltivato durante una residenza da Spot home gallery nel corso dell’anno 2024, con la guida di scienziati e abitanti del territorio, Fiori di fuoco prende la forma di una corrispondenza tra Anaïs Tondeur, il filosofo Michael Marder e alcune comunità di piante che curavano l’uomo al tempo dei Romani, prima dell’eruzione del Vesuvio, e che, oggi, contribuiscono alla guarigione dei suoli, contaminati dall’incenerimento e dalla sepoltura dei rifiuti tossici nelle profondità della regione.
 
Secondo alcuni botanici, le piante ruderali, quando crescono in terreni fortemente inquinati, producono in eccesso una molecola nota come fenolo. Attraverso il gesto fotografico, Anaïs Tondeur raccoglie questo eccesso di fenolo con un processo chiamato fitografia. Senza estrarre le piante dal loro terreno, l’artista si affida alla luce del sole per esporre i loro corpi e a una reazione chimica naturale tra le molecole fenoliche e la superficie fotosensibile – carta o tessuti raccolti dalle discariche e fotosensibilizzati alla luce.
 
Riprendendo il rituale della poetessa e botanica Emily Dickinson, che allegava una pianta essiccata alla sua corrispondenza (o talvolta racchiudeva le sue poesie in composizioni floreali), Anaïs Tondeur invia queste fitografie al filosofo Michael Marder, che risponde con una serie di lettere indirizzate a ciascuna pianta. Dopo aver ricevuto le lettere, la fotografa torna dalla pianta per leggerle le parole del filosofo, raccogliendo al contempo una nuova fitografia della pianta.
 
Di foglia in foglia, questi gesti, attraverso parole e immagini, si inscrivono nel senso dell’etimologia medievale del termine ‘corrispondenza’, intesa come ‘armonizzarsi con’, ‘entrare in relazione con’. In questo modo, il filosofo e la fotografa aprono spazi di incontro con piante marginali, dimenticate dal nostro inconscio ecologico. In una discarica trasformata in un laboratorio fotografico a cielo aperto, intrecciano legami intimi con espressioni di vitalità ecologica che crescono tra le rovine del capitalismo.
 
 
 
 
Anaïs Tondeur è la seconda artista in residenza di Spot Home Gallery, dopo il maestro svedese Anders Petersen. Una scelta che conferma l’impegno della galleria nel promuovere la fotografia d’autore, sostenendo artisti selezionati nella creazione di nuovi lavori ispirati e realizzati a Napoli e in territorio campano.
 
Il progetto Fiori di fuoco è stato realizzato con il sostegno di­­­:
Spot home gallery – Programma MIRA Mobilità internazionale per la Ricerca Artistica dell’Istituto Francese – Prix Photographie & Sciences promosso da Résidence 1+2, Ministero della Cultura francese, Adagp, CNRS, Stimultania (sede associata) e Fondazione Picto, oltre ai media partner Fisheye e Sciences et Avenir – La Recherche.

Alliaria Petiolata, Acerra, Canale dei Regi lagni

Sonchus oleraceus, Giugliano, zona industriale, ex discarica Resit

Amaranthus, Villa Literno, Sito stoccaggio provvisorio rifiuti imballati, Taverna del Re