Richard Pak
Artista multidisciplinare nato in Francia nel 1972.
La fotografia è la sua forma espressiva, ma spesso vi affianca video e scrittura.
Organizzata in serie o episodi, l'opera di Richard Pak è costruita in modo empirico, senza dogmi o programmi e senza sistematicità. Tuttavia, come per ogni artista, il corpo del suo lavoro è strutturato intorno a concetti importanti e a una ricerca formale appropriata. Che l'approccio sia sperimentale e plastico, classico e documentaristico, sociologico e narrativo, Richard Pak afferma la sua libertà di scrittura.
Sin dai suoi primi lavori si è interessato alla rappresentazione dell'intimità nella sfera privata e pubblica. Dal 2003 al 2009 realizza la sua serie Pursuit, viaggiando per lunghi periodi attraverso gli Stati Uniti e condividendo la vita quotidiana di coloro che fotografa. Confrontando la sua immaginazione e la sua esperienza, offre una visione al tempo stesso cinica e piena di empatia di un paese fortemente idealizzato.
In Je ne croirai qu'en un Dieu qui danse indaga l'emozione in un processo di accumulazione e serialità. Per due anni partecipa a concerti e festival voltando le spalle al palco, interessato solo a ritrarre sui volti delle persone la forza e la varietà delle emozioni suscitate dalla musica.
Anche la serie Les Fiancés si interroga sull’intimità vissuta nello spazio pubblico.
Nel 2014, durante una residenza artistica, trascorre un anno a intrufolarsi nella vita quotidiana di due fratelli gemelli ‘non proprio uguali’, Les frères-pareils. La serie (fotografia, video e narrazione) affronta il tema della normalità e dello sguardo della società su coloro che vivono ai margini.
Curioso della complessità del mondo e innamorato dei luoghi lontani, dal 2016 ha iniziato un'antologia sullo spazio insulare. Il primo capitolo di questo ciclo, Les îles du désir, ci porta a Tristan da Cunha, nel mezzo dell'Atlantico meridionale (serie The Firm), il territorio abitato più isolato del mondo, un tentativo di "eutopia" che risale a due secoli fa. Il secondo capitolo, L'archipel du troisième sexe, prodotto nell'ambito della "Grande Commande Photographique" del Ministero della Cultura, guidata dalla Bibliothèque Nationale de France, si svolge a Tahiti, in Polinesia, dove egli ritrae le rae-rae, che da lungo tempo trasgrediscono la frontiera biologica tra i sessi. Il terzo capitolo, L'île naufragée, vincitore del "Prix Photo & Science 2021, è ambientato
sull'isola di Nauru, in Oceania, che è una miniera di fosfati. Nauru negli anni '70 è stato uno dei paesi più ricchi al mondo e ora è uno dei più poveri a causa dello sfruttamento selvaggio del suo territorio. Il fotografo realizza una favola documentaria, utilizzando un derivato del fosfato per "sacrificare" i suoi negativi, una metafora per raccontare come gli abitanti abbiano sacrificato la propria isola.
Richard Pak ha esposto in numerose mostre personali in tutta Europa. Ha pubblicato due monografie con le Edizioni Filigrane e ne sta preparando una terza con le Edizioni Atelier EXB.
Le sue fotografie sono presenti in collezioni pubbliche e private, tra cui quelle della Bibliothèque Nationale de France e della Neuflize OBC Collection.

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